Fra i principali motivi di ricorso a visite da parte del fisiatra dell'età evolutiva va senza dubbio annoverata la tendenza del bambino a camminare in punta di piedi (toe-walking degli anglosassoni). Tuttavia questa caratteristica è abbastanza comune nei bambini al di sotto dei 3 anni di vita, tanto da poter talvolta essere considerata come il mantenimento di un tipo di deambulazione non completamente matura.
La deambulazione autonoma viene acquisita generalmente fra i 10 ed i 15 mesi di vita. Inizialmente il bambino cammina con entrambe le braccia alzate e poste in avanti, nel tentativo di incrementare la stabilità della posizione eretta. Per lo stesso motivo le anche e le ginocchia sono leggermente flesse (in questo modo il baricentro del corpo è più basso) e le gambe sono allargate per aumentare la base di appoggio. Inizialmente la caviglia non compie il movimento di 'rullaggio' che è tipicamente visibile nel cammino dell'adulto, ma piuttosto il piede tende ad essere appoggiato 'di piatto'. In questa fase, tuttavia, alcuni bambini sviluppano una modalità di contatto iniziale del piede a terra sulla punta che possono, talvolta, mantenere per tutto il ciclo del passo. Secondo alcuni ricercatori questo modo di camminare sarebbe molto più evidente quando i bambini camminano con qualche forma di supporto (tipicamente tenendo la mano dei genitori), tuttavia le cause del toe-walking non sono completamente note.
Generalmente una visita specialistica compiuta fra il 1 e il 2 anno di vita sarà mirata a ricercare alcuni fattori che possono determinare questo tipo di deambulazione: in particolare verrà saggiata la lunghezza del tendine d'Achille per verificare che non sia eccessivamente corto e andrà verificata la presenza di un'eccessiva eccitabilità del sistema nervoso centrale. Tuttavia in una certa percentuale di casi, anche dopo i 3 anni di vita non è possibile stabilire una causa precisa.
Dal punto di vista riabilitativo, di fronte ad un bambino che cammina sulle punte, una volta che il consulto dello specialista avrà escluso la presenza di patologie sottostanti, non andrà effettuato alcun tipo di trattamento fino al secondo anno di vita. Devono, tuttavia, essere scoraggiate posture che pongano il piede in allungamento per troppo tempo, come ad esempio il mantenimento prolungato della posizione seduta a terra con i piedi sotto i glutei (seduta del karateka). Contemporaneamente i genitori possono effettuare delle brevi sedute di stretching del tendine d'Achille, allungandolo delicatamente per alcuni secondi, 3-4 volte nell'arco della giornata, onde evitare che possa accorciarsi per via della posizione viziata mantenuta troppo a lungo.
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